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Coca-Cola HBC Italia e IVS: in linea con gli obiettivi ambientali europei, 20.000 distributori automatici ricorderanno ai consumatori il loro ruolo nell’economia circolare

“Quante vite può avere una bottiglia?” è la nuova iniziativa di edutainment delle due aziende per invitare i consumatori a smaltire correttamente le bottiglie in PET in modo ludico.

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Milano, 22 novembre 2021- Si chiama “Quante vite può avere una bottiglia?” la nuova iniziativa pensata per sensibilizzare i consumatori al corretto recupero delle bottiglie in PET nata dalla collaborazione tra Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, e IVS Italia, leader nella ristorazione automatica. Dal 22 novembre al 31 dicembre, scaricando Coffee cApp, l’applicazione ideata da IVS per pagare la pausa caffè con lo smartphone presso circa 20.000 distributori automatici di ultima generazione dell’azienda in tutta Italia che offrono i prodotti a marchio The Coca-Cola Company in bottiglie 100% in plastica riciclata (rPET), i consumatori avranno la possibilità di partecipare ad un breve quiz sul riciclo del PET e vincere uno sconto per l’acquisto di un prodotto del portafoglio Coca-Cola, sempre in bottiglia 100% rPET.  

Questa nuova collaborazione risponde alle richieste della Direttiva Europea sulla Plastica Monouso (cosiddetta Direttiva SUP) che prevede due ambiziosi obiettivi di sostenibilità per le bottigliette in PET: l’aumento del riciclo1 e la realizzazione di nuove bottiglie con una percentuale sempre maggiore di PET riciclato (rPET)2. Il PET (PoliEtilene Tereftalato), la plastica di cui sono fatte le bottigliette monouso che contengono le bevande presenti anche nei distributori automatici, è infatti un materiale riciclabile al 100% numerose volte, che preserva la massima qualità del prodotto e non perde le sue proprietà fondamentali durante il processo di recupero in nuove bottiglie.

“La partnership con IVS Italia è un’ulteriore iniziativa per ricordare che le bottiglie in PET possono avere innumerevoli vite e sensibilizzare i consumatori sul loro ruolo chiave nell’economia circolare di questo materiale attraverso il corretto conferimento” dichiara Giangiacomo PieriniPublic Affairs & Communication Director Coca-Cola HBC Italia. “Come azienda continueremo ad investire per utilizzare sempre più bottiglie dei nostri brand fatte al 100% con plastica riciclata ma è indispensabile il contributo di tutta la filiera per trasformare il rifiuto in risorsa e avere così la materia prima seconda necessaria a raggiungere gli obiettivi europei”

Sensibilizzazione, informazione, cultura dei materiali, cultura dello smaltimento” dichiara Laura Rodriguez, Marketing Manager Ivs Group“questi sono i pilastri su cui si fonda la battaglia di diffusione del progetto Plastic control all’interno della nostra Azienda e dei nostri Clienti. La info-promozione, elaborata a 4 mani con Coca-Cola HBC Italia tramite la nostra applicazione Coffee cApp, arriva direttamente ai nostri consumatori nel preciso momento di consumo e conseguente smaltimento e rappresenta un esempio di best practice digitale, sostenibile, responsabile e concreta” .

“Quante vite può avere una bottiglia” si unisce a “RiVending PET” il progetto di raccolta selettiva delle bottiglie in PET presenti nei distributori automatici, promosso da Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) e UnionPlast (Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche – Federazione Gomma Plastica) che Coca-Cola HBC Italia ha deciso di supportare realizzando cestini dedicati in 700 aree break in tutta Italia. Con i suoi 820.000 distributori automatici installati in uffici pubblici e privati, ospedali, scuole e università, stazioni e aeroporti, il settore del vending ha una forte potenzialità di educazione al recupero e al corretto riciclo degli imballaggi in PET.

 

1 – 77% nel 2025 e il 90% nel 2029

2 – minimo 25% di PET riciclato (rPET) entro il 2025 e minimo 30% di PET riciclato (rPET) entro il 2030